Archivi di Stato
Gli Archivi di Stato sono Istituti periferici della Direzione Generale Archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il Turismo (MiBACT), presenti in ogni città capoluogo di provincia per un totale di oltre 100 sedi.
Gli Archivi di Stato, ai sensi dell’articolo 45 del D.P.C.M. N. 169 de 2 dicembre 2019, “sono dotati di autonomia tecnico – scientifica e svolgono funzioni di tutela e valorizzazione dei beni archivistici in loro consegna, assicurandone la pubblica fruizione, nonchè funzione di tutela degli archivi correnti e di deposito dello Stato”.
Gli Archivi di Stato sono depositari degli Archivi degli Stati preunitari, distribuiti in base alla competenza territoriale (documenti degli uffici centrali preunitari presso le antiche capitali, di quelli periferici negli archivi provinciali).
Insieme ai documenti preunitari, gli Archivi di Stato conservano e mettono a disposizione della cittadinanza la documentazione prodotta dagli uffici dell’amministrazione periferica dello Stato italiano postunitario (fa eccezione l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, che conserva la documentazione prodotta da molti Uffici centrali dello Stato), versata allo scadere dei trent’anni dalla chiusura delle pratiche (o dei settant’anni dall’anno di nascita della classe a cui si riferiscono nel caso delle liste di leva).
Gli Archivi di Stato conservano inoltre gli atti notarili prodotti dai notai della Provincia che hanno cessato l’attività professionale da almeno 100 anni e la documentazione di enti pubblici estinti. Possono, infine, in presenza di specifici accordi, accogliere versamenti di documenti più recenti del trentennio, enti pubblici non statali o anche archivi privati (di famiglie, persone, imprese, istituzioni la cui documentazione sia considerata di interesse storico), in particolare quando sussistano rischi di dispersione o danneggiamento.
Oltre a conservare e a rendere fruibili i documenti per motivi di ricerca, preservazione della memoria di una comunità, garanzia dei diritti dei cittadini, gli Archivi di Stato curano lo studio, l’ordinamento, l’inventariazione, il restauro, la digitalizzazione dei materiali affidati.
Negli Archivi di Stato la valorizzazione del patrimonio custodito viene inoltre attuata attraverso pubblicazioni, la realizzazione di progetti web, l’organizzazione di iniziative di comunicazione e informazione come attività didattiche, convegni scientifici, mostre tematiche, visite guidate.
L’impegno per la tutela del patrimonio informativo e culturale trova inoltre un suo specifico ambito di applicazione nello svolgimento delle funzioni di sorveglianza sulla gestione della documentazione prodotta (su qualsiasi supporto, analogico o digitale) dagli organi periferici dello Stato e da questi ancora custodita presso gli uffici (archivi correnti) e nei magazzini (archivi di deposito).
La sorveglianza è assolta mediante l’istituzione e la partecipazione ai lavori di apposite commissioni attive presso i singoli uffici periferici, incaricate tra il resto di proporre gli scarti di materiale documentario ritenuto di interesse storico meno rilevante e di predisporre i periodici versamenti di materiale documentario ai competenti Istituti archivistici.